venerdì 31 ottobre 2014

Postacci 1 - Luoghi da paura.


Buuuuuuh!
Posti paurosi.
Posti spaventosi.
Luoghi nati dalla voglia dell'uomo di non farsi mai gli affari propri combinandone immancabilmente una delle sue per poi dare la colpa - poveretti - ai fantasmi.
Di seguito un microscopico elenco di luoghi famosi e paurosi.
O almeno così dicono quelli che non sono passati per casa mia la domenica pomeriggio. (Vedeste che casino!)
Nota: se c'è una cosa paurosa in questo post, è la formattazione.
Perdonatemi.

Centralia Pennsylvania - La bocca dell'inferno.
Bizzarre nuvole biancastre, manti stadali che cedono senza alcun motivo apparente, crepe nel terreno e voragini a non finire sul cui fondo brucia, da decenni, l'incendio perenne dell'inferno.
Raccontata in questo modo sembra la trama di un film horror anni '80; di quelli a bassissimo budget pieni di pupazzoni di gomma e mostri che - una volta assemblati - ti rendi conto che avrebbero fatto meglio a risparmiarsela quella colla anziché usarla per creare quegli sgorbi.
È invece la reale situazione di un località americana il cui sottosuolo, da oramai  decenni, continua a bruciare.
Centralia venne edificata all'inizio dell'Ottocento sopra un enorme giacimento di antracite - carbone fossile puro al 95% -, che venne estratto in quantitativi industriali fino alla fine del diciannovesimo secolo.
Come spesso accade vennero lasciati aperti e abbandonati una serie infinita di pozzi di estrazione.
L'antracite ha una caratteritisca molto particolare: è difficilissima da accendere e altrettanto difficile da domare una volta incendiata.
Un giorno il Signor John Smith decise di eliminare i suoi rifiuti ingombranti -e ardenti - gettandoli proprio in uno di questi pozzi dando vita a una reazione incendiaria che ancora oggi prosegue.
Centralia negli anni è stata evacuata ed è divenuta una città fantasma.

Aokigahara - La foresta dei suicidi.
Hiroshi, Ken e Ryo sono tre giovanotti giapponesi come tanti.
E infatti si chiamano Hiroshi, Ken e Ryo proprio come tutti i ragazzi giapponesi.
Hiroshi, Ken e Ryo hanno però un grosso problema: nessuno di loro ha un superpotere, men che meno ha la possibilità di guidare un robot gigante o di essere posseduto dallo spirito della luna.
Hiroshi, Ken e Ryo si ritengono delle nullità.

Quel che resta di Hiroshi, Ken e Ryo

Un bel giorno decidono di andare a fare una scampagnata nella foresta di Aokigahara. Non rimergeranno mai più dal folto del bosco.
È un luogo storico quello della foresta di Aokigahara: qui venivano a morire le
ubasute (donne anziane abbandonate) le quali, lievemente incazzate perché il marito era fuggito con la prima sciacquetta di vent'anni più giovane, una volte passate a miglior vita si tramutavano in spiriti vendicativi detti yurei.
Però forti 'sti Giapponesi: hanno una parola per tutto!

Isla de la muñecas
Un'isola messicana disabitata dove sugli alberi, anziché trovare favolosi frutti esotici, troverete appese per il collo decine e decine di bambolotti.

La leggenda vuole che una giovinetta - tal Manolita Estevez  Bugnon De la vega - annegò maledicendo tutto e tutti e donando spaventi a non finire.
In verità era soltanto una ragazzina molto disordinata e non trovò niente di meglio da fare che appendere le sue bambole in giro per l'isola.
Ancora oggi, tra le fronde degli alberi quando soffia il vento, si ode il richiamo dei genitori della povera Manolita che sembrano dire - Manolita rimetti a posto i giocattoli o li butto! -


  Infine il solerte servizio di Google Sterret View ci offre una bella - pardon - paurosa panoramica di paesaggi e personaggi inquietanti incontrati nel peregrinare delle Google-Cars durante le loro missioni di foto mappaggio.


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