giovedì 20 marzo 2014

Fusi orari. Il mondo a spicchi.

Quando non c'era il treno era tutto più semplice. Ci si muoveva meno, le mezze stagioni stavano al loro posto e soprattutto si arrivava sempre in orario a qualsivoglia appuntamento. "Ci vediamo quel giorno" si dicevano i nostri antenati, e tutto andava bene.

mercoledì 12 marzo 2014

La città e le città.



A che pensi se dico la parola città?
A infiniti palazzi che grattano il cielo? A fontanili storici o sculture moderniste nei centri periferici? Al traffico? Agli autobus che non passano mai?
La città è tutto questo ma la città è anche altro.
Partiamo dal presupposto che una città può essere considerata non solo come ente geografico ma come vero e proprio soggetto -vivo- in grado di interagire col territorio che la circonda, e che è in grado di raggiungere.
Ci sono vari criteri per dire che un centro abitato è una città: i servizi che queste offrono, il numero degli abitanti, l'ampiezza dell'edificato non tutti presenti contemporaneamente, tantomeno tutti necessari al suo riconoscimento.
La città nasce storicamente come luogo privilegiato di scambi, di commerci, di informazioni in epoche in cui la distanza tra un centro abitato e l'altro era tale tanto che queste erano quasi isolate.
Ma come nasce?
Gli accidenti storici che portano alla fondazione di una città sono i più disparati; possiamo però ricorrere a una classificazione -molto ampia- di queste racchiudendole in due grossi insiemi.
Le città spontanee: che nascono assecondando le esigenze di un gruppo umano e senza alcun piano regolatore. Una città spontanea prende forma dove si possono instaurare rapporti con altre popolazioni o dove c'è acqua in abbondanza o sicurezza.
Nel corso del tempo, se l'insediamento perdura, viene coinvolto in un piano regolatore che ne assesta il profilo.
Le città di fondazione o pianificate: messe prima sulla carta e poi costruite seguendo criteri ben precisi; seguendo un'ideale politico, militare o semplicemente di ordine pratico.
L'esempio più semplice di città di fondazione, riconoscibilissimo nelle nostre realtà cittadine, è quella che nasce attorno a un accampamento, spesso stabile, di un esercito romano.
Due grandi strade venivano disegnate perpendicolarmente (a croce insomma) e intorno ad esse costruiti i ripari e le fortificazioni.
Questi accampamenti si chiamavano castra; le strade potevano essere tracciate seguendo l'orientamento orografico del luogo -secondo natura- o posizionate assecondando la posizione delle stelle.
Castro Pretorio o gli Champ de Mars (i campi di Marte)
  sono esempi di luoghi di fondazione la cui origine resiste ancora  nel toponimo.
Città di fondazione, nate con scopi ben diversi da quello militare, sono rappresentate da Madrid -fondata nel 1571 e Washington -1791.
Si tratta di città nate con l'intento di governare lo spazio e di divenire simbolo del paese che rappresentano.
Le città pianificate, possono inoltre avere forme complesse; legate magari a ideali filosofici, difensivi, o puramente estetici.

Palmanova (Ud) Città fortezza
La città desta inoltre interesse per la sua pianta e il modo in cui questa si sviluppa.
Intesa come soggetto vivo,  per la sua capacità di esercitare attrazione quasi fosse un centro di gravità permanente, è in grado di richiamare la popolazione per i motivi più disparati: di studio, salvaguardia sanitaria e così via. Ma questo è materiale per un altro post.