martedì 14 luglio 2015

venerdì 22 maggio 2015

Adam Wild - Una segnalazione

L'ottobre scorso ha fatto il suo esordio in edicola, questo bel fumetto edito dalla Sergio Bonelli Editore dal titolo Adam Wild.
La casa editrice lo presenta così:
ADAM WILD è un esploratore scozzese, membro della Royal Geographical Society di Londra. Gode di una notevole popolarità, ma le sue spedizioni non sono adeguatamente finanziate, perché è troppo ribelle, e renitente a redigere rapporti.
Adam è un uomo d'azione. Detesta i salotti di Londra e gli studiosi a tavolino di cui è pieno il suo ambiente. Preferisce rischiare la vita in imprese spericolate che mettono a dura prova le sue indubbie capacità.
È anche (e soprattutto) un difensore delle popolazioni indigene dai negrieri e dalle molte nuove minacce cui la "civilizzazione" dell'Africa li espone: guerre tribali provocate ad arte, sfruttamento delle miniere d'oro e di diamanti da parte delle grosse compagnie occidentali, stravolgimento dei secolari costumi di vita degli indigeni.
Un uomo d'azione e di carattere, dunque: meglio non farlo arrabbiare!

Chi ama i resoconti di viaggio, e la storia della geografia non può non rendersi conto, leggendo gli albi finora usciti, come Adam Wild sia stato ritagliato dai profili dei grandi esploratori richiamando alla mente Romolo Gessi flagello degli schiavisti, che ai tempi fece tanto parlare di sé o Augusto Franzoj. 
Adam Wild si presenta come una storia di avventura ma è di più: il racconto dell'Africa (delle Afriche!) della sua esplorazione, scoperta, del suo sfruttamento, della sua crescita e cambiamento.
L'ideatore è Gianfranco Manfredi, grande autore in grado di rendere reali personaggi inventati in una commistione di reale e non reale: una mezza bugia insomma in grado di essere confusa con la realtà.

Consigliatissimo!


giovedì 12 marzo 2015

Confine. Cosa succede se tiro una linea.

Tra il verde il blu, i marroni in varie sfumature, ma anche in quelle in bianco e nero, i confini sono le linee più evidenti presenti in qualsiasi carta.
Il confine - ci insegnano già alle elementari - designa un limite superficiale: questa porzione di terra va da qui a qui e questo ci basti.

giovedì 5 marzo 2015

Buon compleanno Mercatore.



Gerhard Kremer nacque a Rupelmonde (nel mai abbastanza conosciuto Belgio) il 5 marzo 1512 ed è stato un matematicoastronomo e cartografo. Tra i suoi numerosi hobby viene spesso enumerata l'infinita collezione di cappelli dalla foggia bizzarra. È inoltre assodato che non fosse un bell'uomo ma che vestisse in maniera impeccabile. 


Figlio di una coppia tedesca frequentò una scuola di tipo religioso dove scoprì l'amore per il teatro. Questo, e la forte spinta motivazionale di un insegnante che credeva molto nelle sue doti recitative, lo spinsero a scegliersi un nome d'arte: Gerardus Mercator, poi italianizzato in Gerardo Mercatore.
In questa scuola si dedicò allo studio del latino, del greco, della retorica e della logica. 
Gerardus era un tipo acuto che per le sue brillanti idee, o a causa di esse, venne spesso richiamato in presidenza e fu a rischio espulsione dall'istituto numerose volte.
Forte dei suoi acuti ragionamenti logici, ebbe l'ardire di chiedere ai suoi insegnanti di bandire lo studio delle lingue classiche dall'istituto "Tanto" osò pronunciare "Antichi Greci e Latini son tutti morti!"

Tuttavia, grazie all'intercessione dell'insegnate di cui sopra, Gerardus non venne espulso, ma non gli fu più consentito di frequentare il corso di recitazione.
Arrabbiato con tutti e tutto lo sorpresero a incidere con una forchetta - sul desco della refezione, ritratti poco onorevoli dei suoi insegnati accompagnati da frasi poco edificanti.
Anche stavolta la fortuna fu dalla sua: il talento manuale di Gerardus era innegabile. Entrò così a lavorare nella bottega di un certo  Gaspard van der Heyden (di cui non imparò mai a pronunciare correttamente il nome) e lavorò alla produzione di lastre di rame di rappresentanti il globo terrestre e quello celeste del matematico e geografo Gemma Frisio.
In seguito elaborò e realizzò un sacco di altre carte e mappe ed ebbe soprattutto la grande intuizione di usare un nuovo font corsivo per la lettura delle stesse. Così comodo che continuò a essere utilizzato sino al diciannovesimo secolo.
Gerardus non aveva un cattivo carattere, solo un sacco di idee. E per di più era testardo. 
La sua testa era così dura che finì per scontrarsi con le idee del cattolicesimo - lui era protestante - e fu costretto a riparare in altri lidi.
Era una notte del 1569 quando, dopo l'ennesimo trasloco, arrabbiato e frustrato per la sua situazione di genio incompreso, iniziò a tracciare con impeto delle rette su una carta della sua vasta collezione; non ne poteva davvero più poverino di sentirsi dire che era uno scalmanato!
Ma il genio va spesso di pari passo con la follia e mentre la rabbia sbolliva mise a fuoco quel che aveva combinato. 
Non aveva imbrattato una carta ma realizzata l'ennesima prova del suo genio: la famosa proiezione cilindrica di cui si fa sempre - ancora oggi - un gran parlare.

Grazie a questa geniale intuizione Gerardus riuscì a mettere insieme un certo patrimonio tanto da potersi permettere di acquisire i diritti (copyright) della parola Atlante e di poter terminare la sua vita felice e contento.

Non andrebbe dimenticato infine il figlio di Gerardus, Rumoldo che da bravo figlio d'arte, seguì le orme del padre. Ma questa è un'altra storia.  

lunedì 9 febbraio 2015

August Petermann - Geografia salottiera

August H. Petermann.
Teutonico geografo baffuto e corpulento. Ambizioso, dedizioso e precisetto:
«La H. sta per Heinrich» teneva a dire senza che nessuno glielo chiedesse.

Questo in breve il ritratto di una delle personalità innegabilmente più brillanti e originali dell'800.